Arciconfraternita di S. Cristoforo e della Misericordia

All'interno della chiesetta di San Giacomo Maggiore di Rialto, o di San Giacometo come i veneziani amano definirla, trova la sua sede canonica l'Arciconfraternita di San Cristoforo e della Misericordia. L'Arciconfraternita, nata nel 1824, è la più giovane tra le Scuole storiche e ha legato indissolubilmente il suo nome alla più antica chiesa di Venezia, sorta in un luogo, Rivo Alto, che per secoli fu il nome proprio della città lagunare.

Non solo: la posa della prima pietra di San Giacometo, avvenuta secondo tradizione nel 25 marzo del 421, segnò per lungo tempo il primo giorno dell'anno nel calendario veneziano, anche se successivamente il capodanno "More Veneto (Uso veneto)" venne spostato al 1 del mese di marzo. L'Arciconfraternita vide il suo sorgere dopo che un decreto napoleonico nel 1807 vietò le sepolture nei centri abitati. Si individuò quindi come cimitero cittadino dapprima solo una delle due isolette che si trovavano tra le Fondamenta Nove e Murano: San Cristoforo della Pace, ma poi si collegò ad essa anche la vicina San Michele di Murano, ad accrescere lo spazio destinato alle sepolture.

Un antico detto veneziano recitava: "Prete e zago, ara che vago", come a dire con sconsolato timore: "Il mio ultimo viaggio purtroppo lo farò accompagnato solo da un prete e un chierichetto (zago)". L'allontanamento delle sepolture dal centro della città, infatti, parve spegnere parzialmente il culto dei cari estinti, e anche per questo motivo sopravvenne la caritatevole necessità di far sorgere nel 1824 l'Arciconfraternita di San Cristoforo (dal nome dell'isola originariamente preposta al ruolo di camposanto) e della Misericordia (la pia associazione venne ascritta nel 1899 al registro delle "Misericordie d'Italia": per onorare nel suffragio e adeguatamente rispettare le dipartite e le inumazioni delle persone care.

Con il tempo il ruolo dell'Arciconfraternita crebbe, tanto da offrire un servizio di assistenza sanitaria e di volontariato nell'offrire pasti in corsie d'ospedale e in case di riposo. Impegno che da più di tre decenni è quotidianamente coordinato e gestito dal Presidente dell'Arciconfraternita di San Cristoforo e della Misericordia, Giuseppe Mazzariol.

Marco Toso Borella